Cesare Ravazzi, Roberta Pini, Mattia De Amicis, Lorenzo Castellano, Roberto Comolli, Davide Abu El Khair, Giulia Furlanetto, Diego Marsetti, Renata Perego, hanno il piacere di presentare il lavoro sulla paleotopografia, sedimentologia, cronologia e paleoecologia dei depositi sottostanti alla Cattedrale S. Vincenzo di Bergamo e ad altri siti intorno a Piazza Vecchia nella Città Alta di Bergamo, condotto dal Gruppo di Ricerche Stratigrafiche Vegetazione, Clima, Uomo del CNR, Milano, e recentemente pubblicato nella rivista Review of Palaeobotany and Palynology.

I nuovi dati forniscono una nuova prospettiva per l’origine del centro abitato di Bergamo, che è indiziato in loco da polline di cereali, piante e fuoco antropogenico come centro agropastorale già nel 1415 a.C. (median probability), si sviluppa con continuità di insediamento tra il 1280 a.C. (median probability) e la prima fase di massima espansione (tra il 1030 e il 750 a.C.). Questo ciclo viene concluso da un cambiamento nell’uso del suolo (750 a.C.) prima dello sviluppo della città celtica nel VI-V sec. a.C.

Nella prosecuzione delle indagini andrà posta particolare attenzione alla scoperta di depositi bacinali, con estensione ininterrotta per almeno 3 secoli (tra 1030 fino ad oltre 750 a.C.), nella parte più antica della sequenza al di sotto della Cattedrale di S. Vincenzo.

E’ molto probabile che questo sito di approvvigionamento idrico, situato in una depressione forse valliva profonda 15 metri, ma forse anche modellata artificialmente a seguito della preparazione di una vasca / pozza, fornisse la risorsa idrica fondamentale per le attività agropastorali alla sommità del colle di Bergamo, oltre 1000 anni prima dell’allestimento delle cisterne in età romana. E’ probabile che l’insediamento si sia sviluppato, nell’età del Bronzo Recente e Finale, in relazione con questo sito.

Gli autori ringraziano a vario titolo: Raffaella Poggiani, Maria Fortunati, Sergio Chiesa, Fabio Baio, Franco Magri, Stefano Banfi, Camilla Croci, Bernardo Raineri, Giovanni Monegato, Stefania Casini.

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